Vallanzasca ora lavora a Nerviano
Written by Administrator on February 8, 2012
Inutile nasconderlo: un personaggio del genere fa sempre discutere. C’è chi ammette di provare un brivido di timore lungo la schiena e chi invece fa lo spavaldo dicendo che intende offrirgli un caffè e che è un sessantenne come tanti che sta pagando il suo conto con il passato, ma di certo la presenza di Renato Vallanzasca a Nerviano è ben nota.
E poco importa se ad averlo visto davvero varcare il cancello della Neco, azienda che si occupa della manutenzione di computer in via Roma, sono in pochi. Il “bel Renè”, che qualcuno in città considera «ancora un uomo affascinante», esce ogni mattina intorno alle 7.30 dal carcere di Bollate scortato, raggiunge la Neco dalla quale poi esce qualche ora dopo per tornare dietro le sbarre. Nessun contatto con giornalisti o cittadini, pena la cancellazione della semilibertà.
Eppure intorno a via Roma l’atmosfera sembra sospesa. «Se qualcuno si aggira armato di taccuino o macchina fotografica vorrà certamente chiedere di lui. Meglio stare alla larga» devono pensare passanti e residenti, vista la diffidenza che c’è nei loro occhi. Guai poi a nominare il bandito: gli occhi si abbassano, il passo si fa più veloce e la bocca si chiude. Perché comunque Renato Vallanzasca è un ospite scomodo e a farlo capire è proprio il personale dell’azienda che gli dà lavoro.
Meglio far spegnere i riflettori sulla decisione del Tribunale della sorveglianza – che probabilmente durerà soltanto qualche mese – di renderlo parte integrante dell’organico aziendale. Perché se è vero che sono le stesse imprese a rendersi disponibili ad accogliere i detenuti che stanno seguendo un percorso di reintegro nella società, di certo in pochi si aspettano di ricevere un pluriomicida che negli anni Settanta e Ottanta ha terrorizzato tutta la Lombardia e che è stato condannato a ben 260 anni di carcere.
[fonte: ilGiorno.it]