Unpop Post

Il titolo e’ gia’ una dichiarazione d’intenti, non scrivero’ qualcosa che molti di voi e la gran parte dei colleghi che gremiscono la sala stampa, vorra’ condividere. Prendo spunto proprio dalle parole di Renzo Arbore che, a ragione, lamenta il fatto che non si scrivano piu’ recensioni, soppiantate da articoli di promozione apririoristica e mi spingo a tentare una recensione post sanremo.
Articoli e pubblico pare abbiano gradito il sipario di Renzo Arbore che, personalmente, ho trovato inopportuno (per usare un eufemismo). Renzo Arbore e’ sicuramente icona di quello che a suo tempo era un modo nuovo di fare tv, oltre ad essere un grande amante della musica e conoscitore erudito delle dinamiche televisive, cosi’ esperto che avrebbe dovuto arrangiare una performance che potesse mettere in luce la sua carriera, senza diventare la parodia di se stesso.
Per sua stessa ammissione la platea dell’Ariston non e’ per lui ideale e la scadente performance di ieri sera lo ha dimostrato. Certo tutti abbiamo cantato e ballato , un po’ come si canta e balla con il trenino di capodanno, ma vedere sul palco un “grande” impedito nel trovare il giusto attacco ad ogni singola strofa, e’ davvero un tributo?
Per dirla all’lAldo Grasso “Il Festival affossa nella nostalgia”; anche se i dati dell’odiens smentiscono questa mia teoria, continuo a pensare che per rendere i giusti onori alle glorie che hanno fatto grande la televisione italiana, non serva vederli fare in peggio cio’ che hanno fatto meglio in passato.