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Written by on February 20, 2010

 

19 febbraio

 

Nairobi Nilo20:11 Nairobi, penso che questa sia l’ultima mail che scrivo per questo viaggio, eccomi nella Comboni House dopo un volo tranquilo partito in orario da Juba alle 16:45 e arrivato a Nairobi alle 18.

Ieri sera siamo andati a cena in un ristorante sul Nilo, carino, ovviamente molto caro, per i prezzi del sudan, e pieno di bianchi, ho infatti ritrovato alcune volontarie che erano sul volo di ritorno da Gidel.

 

 

Cena onesta, pollo surgelato e patatine fritte, tre stella artois e un sacco di peperoncino piccante, non fortissimo, a Gidel si, che ho trovato il vero peperoncino. A cena siamo andati, io, Paola, Alberto e Cecila devo dire che ho avvertito una certa tensione, i tre litigano di continuo, e ieri erano chiaramente in forte tensione,ciè voluto un poco a ropere il ghiaccio, però alla fine non è stato male.

Dopo una notte calda da non credere, una settimana a Gidel mi ha fatto dimenticare in fretta il caldo di Juba, mi è parso di morire, sveglia alle 7e40 doccia, colazione e salto in Radio Bakhita a sistemare le ultime cose, meeting con Paola ed Alberto,

breve visita della città, ho preteso di vedere il Nilo di giorno a Juba non ci sono praticamente mai stato, poi pranzo doccia, e valigia. Alle 15 partenza per l’aerodrome, come lo chiamano a Juba e volo a Nairobi, ora sono in soggiorno con le sisters a vedere le foto di Gidel, scrivo e spiego i posti visitati, immaginatevi la concentrazione..

Comunque tirando le somme è stato un viaggio molto positivo, un’altra bella esperienza, ed è andato tutto bene!

Ho incontrato solo 2 serpenti, un cobra e un Mamba Nero, un ragno infimo e 3 scorpioni, uno in sala da pranzo a Gidel, ho aperto 3 nuove stazioni, ne ho rifatte altrettate, ho volato 6 volte con le UN, ho viaggiato in auto per circa 930 km, non ci sono stati scontri a fuoco in cui mi ci sono ritrovato di mezzo, ma soprattutto, ho incontrato e conosciuto tanta gente splendida, ragazzi e ragazze fieri delle proprie origini e culture con tantissima voglia di vedere il proprio paese in pace e di dimenticare  in fretta la guerra, speriamo sia veramente così. Quindi direi che sono pronto per il prossimo viaggio!

 

Dopo l’operazione e New York ovviamente!

 

In fine GRAZIE a tutti voi per il sostegno e la pazienza nel decifrare i miei scritti, scusate i vari errori ortografici o di battuta. Un abbraccio a voi che siete ormai 101 amici di mail. Ci vedimo presto.


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