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S.Magno trionfa al Palio2011

Written by on May 30, 2011

Una bellissima giornata con il sole alto in un cielo azzurro. Contrade arrivate all’appuntamento in maniera esemplare. Una sfilata che è volata via con un cerimoniale perfetto. Tutto sembrava offrire un quadro splendido per il Palio 2011. Mancava la cornice di una corsa parecchio attesa per la voglia della Flora di realizzare l’ambito “poker”, per il desiderio di S.Martino di fermare la… purga triennale tanto da chiamare il proprio cavallo “Imodium”, per le motivazioni di contrade che mancano da tempo l’appuntamento con la vittoria come Legnarello, S.Domenico, S.Magno. Invece, succede che il mossiere Dino Costantini ne combina una dietro l’altra. Conferma quanto di negativo aveva mostrato già venerdì sera nella Provaccia e altera decisamente l’andamento della gara.

Ne fa le spese soprattutto S.Erasmo, lasciato al canapo sia nel Memorial Favari, sia oggi al Palio. Un disastro. Per la contrada, ma anche per il Palio. Per un progetto che il cavaliere del Carroccio, Gianni Centinaio, intendeva portare avanti con personaggi di spessore dell’ippica nazionale come appunto l’olimpionico Costantini. Oggi, in tanti chiedono le dimissioni di Centinaio: “L’avevamo sollecitato a cambiare mossiere – affermano soprattutto al di là del Sempione – non ci ha ascoltati. Deve rendere conto delle sue responsabilità”.

Il “cavaliere” mostra grande delusione. Sicuramente, è il primo a rendersi conto di essersi affidato troppo a un mossiere ormai “arrugginito”. Ma la frittata è fatta. Il palio di Legnano, per il quale sono arrivate anche le telecamere della RAI, non ha fatto proprio una bella figura.

La prima mossa è stata velocissima. Si è capito subito che Costantini voleva abbassare in fretta il canapo e liberare la corsa dei cavalli. Il suo intento è stato però esagerato, lasciando fermo, ingiustamente, S.Erasmo (Giuseppe Zedde, il fantino). Barbaresco e addetto corsa cercano il contatto fisico con il mossiere. Subito vengono bloccati dalle Forze dell’Ordine. In pista S. Magno (Giovanni Atzeni) parte in testa, seguito da S.Martino (Jonatan Bartoletti) e Legnarello (Valter Pusceddu). S.Magno non ha problemi a qualificarsi per la finale, mentre Legnarello al secondo tentativo riesce a mettersi dietro S.Martino.

La seconda batteria registra sette mosse non valide. All’ottava schizza via S.Ambrogio (Silvano Mulas), seguito da S.Domenico (Gianluca Fais), La Flora (Antonio Siri) e S.Bernardino (Alberto Ricceri). Alla conclusione del primo giro, gli anteriori del cavallo di S.Ambrogio si toccano, la corsa del purosangue ha un inciampo che fa cadere il fantino. Una rovinosa scivolata con frattura della clavicola. Il cavallo scosso conserva il primo posto, mentre alle sue spalle la lotta è davvero dura per il secondo. Alla fine la spunta La Flora.

Nella finale, i cavalli vanno al canapo alle 19:45. Il Palio verrà assegnato alle 20:40. Un’eternità. Un’assurdità. In questi 55 minuti, altre due cadute, quelle di S.Magno e della Flora, durante la caduta del canapo, troppo ritardata dal mossiere. Altre mosse false che potevano anche essere considerate valide, altre polemiche e tensioni. Certo, i fantini non hanno dato quella collaborazione tanto richiesta da Costantini, ma fa parte del loro gioco. Altrettanto vero è che il mossiere non è mai riuscito a imporre la sua autorità.

Dopo l’interruzione per l’infortunio a Siri, che ha ripreso comunque il suo posto ricorrendo solo in tarda serata alle cure dei medici del Pronto Soccorso, la mossa decisiva è la numero dieci. S.Magno batte in velocità tutti. Prende la testa davanti a Legnarello, La Flora e S.Ambrogio (il giovane Leonardo Chessa ha preso il posto dell’infortunato Silvano Mulas). La Flora, con fantino e cavallo acciaccati per la caduta alle settima mossa falsa, ben presto si arrende. Legnarello viene superato da S.Ambrogio che porta spesso l’attacco a S.Magno, senza tuttavia mai a mettere la testa davanti. Atzeni e Aberrant, cavallo di proprietà di alcuni contradaioli di S.Magno, trionfano. Con loro il capitano Marco Barloco e tutta una contrada che arriva in Basilica accolta dal mons. Carlo Galli.

Il prevosto li accoglie con la solita simpatia con cui si esprime ogni volta in cui una contrada riporta la Croce nel tempio principale della città: “Vi ospito molto volentieri -ha salutato così mons. Galli il popolo rosso bianco rosso – ma lo faccio solo come prevosto della città. Il vostro cappellano, lo ricordo, è don Flavio ma lui, lo sapete, ha qualcle problema a vestire il fazzoletto di S.Magno perchè è anche il cappellano di… S.Domenico”.

La festa dalla Basilica si trasferisce al maniero di via Berchet. A notte fonda, sono ancora tutti lì a brindare e a cantare. Tra tanti che hanno portato i loro complimenti, il sindaco Vitali,il gran maestro Romano’ e Bononi per la Famiglia Legnanese. Con loro non c’era il “cavaliere” Centinaio.

All’ospedale, oltre ai fantini Mulas (frattura della clavicola), Siri ( solo per un controllo e già dimesso), anche il capitano di S.Erasmo, Andrea Monaci, per un infortunio al piede.

[fonte: Legnanonews]


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