Ci lascia il maestro Pregadio
Written by Administrator on November 15, 2010
E’ morto dopo una breve malattia il maestro Roberto Pregadio. Lo annunciano i suoi familiari. Nato a Catania il 6 dicembre 1928 fu musicista, direttore d’orchestra e compositore, ma la celebrità gli venne prima dalla radio e poi dalla tv con “La Corrida” dove, accanto a Corrado, divenne anche un personaggio grazie alla sua simpatia e al suo senso dell’umorismo.
BIOGRAFIA
Si diploma al Conservatorio di Napoli (in pianoforte) e diventa pianista stabile nell’Orchestra di Musica Leggera della Rai nel 1960.
È stato direttore di orchestra nel concerto di Claudio Villa alla Carnegie Hall di New York nel 1961.
Dalla seconda metà degli anni sessanta per una quindicina di anni ha composto e diretto numerose colonne sonore di film di genere.
In radio ha lavorato in vari programmi, tra cui Tutta la città ne parla (con Turi Ferro), Le piace la radio?, Il microfono è vostro (presentato da Nunzio Filogamo).
Negli anni ’80 ha formato un sestetto di swing, il Sestetto Swing di Roma, con Franco Chiari al vibrafono, Baldo Maestri al clarinetto, Carlo Pes alla chitarra, Alessio Urso al contrabbasso e Roberto Zappulla alla batteria; il gruppo ha inciso per la Fonit-Cetra l’album Five Continents.
Il maestro Pregadio è stato direttore d’orchestra e spalla storica di Corrado e poi di Gerry Scotti nella trasmissione radiofonica e televisiva La corrida dal 1968 al 2008. Nel 2009 decide di non partecipare al programma a seguito dell’intenzione manifestata dalla produzione di porre Vince Tempera alla direzione dell’orchestra e di limitare la sua presenza ad una partecipazione straordinaria[1], preferendo partecipare ad alcune puntate di Italia allo specchio e far parte del cast della nuova edizione dei Raccomandati condotta da Pupo[2].
È stato inoltre per lunghi anni docente di pianoforte al Conservatorio Licinio Refice di Frosinone.
È stato docente del corso di “Musica per cantanti ed autori di canzoni” nella Piccola Accademia della Comunicazione e dello Spettacolo di Stefano Jurgens.