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Ricordando i deportati dal nazismo

Written by on January 14, 2011

Il 67° anniversario dei deportati a Mauthausen alla Franco Tosi è stato ricordato oggi nella Sala  Montaggio della fabbrica legnanese.  La commemorazione degli operai e dei dirigenti antifascisti che il 18 gennaio di 57 anni fa furono deportati nei campi di concentramento ha visto la partecipazione di autorità e rappresentanti di varie istituzioni partigiane e sindacaliste. La manifestazione di commemorazione è stata curata dalla organizzata dalla Fim, Fiom e Uilm di Magenta.

Due i momenti dell’evento commemorativo; uno come detto al mattino alla Franco Tosi e l’altro alla sera al Circolone per l’incontro d’attualità della costituzione nata dalla resistenza.

 

L’appuntamento del mattino  ha avuto inizio con l’assemblea dei lavoratori alla Sala Montaggio, aperta alla cittadinanza, istituzioni e  alle associazioni. Quest’anno l’ospite d’onore è stato Nedo Fiano, sopravvissuto al campo di Auschwitz-Birkenhau, dove venne deportato appena diciottenne nella primavera del 1944, poche settimane dopo gli avvenimenti della Tosi di Legnano. Nedo Fiano è anche scrittore, ha pubblicato due libri autobiografici editi dall’Editrice Monti di Saronno, ed è stato preziosissimo collaboratore di Roberto Benigni nella stesura del soggetto del film “La vita è bella” premiato con l’Oscar.

“La fine del nazismo – ha affermato Fiano – è datata 66 anni fa, ma il Male è ancora attuale ed è ancora una minaccia del nostro tempo. Per questo, mantenere vivo il ricordo di quegli eventi è un obbligo morale e sociale. Squallido è l’uomo che non torna con il pensiero al passato. Ricordare, infatti, è fondamentale per trarre le conseguenze della quotidianità, perchè niente e nessuno possano ritenere che certi eventi non possano più accadere”.

“Io – ha affermato anche visibilmente commosso Fiano – credo sempre nell’Uomo. Tutti dobbiamo sentirci motivati nel difendere i veri valori della vità perchè luomo è sacro all’uomo. Noi lasciamo il passato alle nuove generazioni perchè non vada perduto, perchè silenzio e oblio non devono prevalere. teniamo alti i valori dell’umaninità e della vita!”.

Tra gli altri interventi, quello della Rsu Franco Tosi meccanica, la testimonianza di Arnaldo Martignoni (lavoratore ex Tosi sulla rappresaglia del 5 gennaio 1944), il discorso di Pietro Angeli studente leganense e l’intervento del  sindaco di Legnano, Lorenzo Vitali.

Successivamente, è stata deposta  una corona  al cippo che ricorda i lavoratori ex Comerio.
 
Infine, al cimitero monumentale, l’intervento di Luigi Botta presidente ANPI Legnano.
Nella sua allocuzione, Botta ha ricordato quanto sia ancora attuale il sacrificio degli operai e dei dirigenti della Tosi a difesa della nostra Costituzione, nata proprio dalla Lotta di Liberazione dal nazifascismo e in cui sono sanciti principi fondamentali per la nostra società.

“Tutti loro- ha proseguito Botta – erano consapevoli che lottando contro il fascismo si ponevano le basi di una nuova società dove la tutela dei diritti dei lavoratori e la tutela sociale dei cittadini avrebbero alla fine avuto il dovuto riconoscimento. Sono stati dalla parte giusta. Hanno lottato contro i nazifascisti per difendere la patria e i suoi ideali”.

“I caduti che oggi ricordiamo erano antifascisti – la conclusione di Botta – e noi siamo con loro, nella pienezza del significato di questa parola. Si è antifascisti quando si rispetta l’altro quando si interviene contro l’ingiustizia, e contro ogni minaccia di libertà”.

[fonte: legnanonews]


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