PARABIAGO: Industria in ripresa secondo Confindustria AM
Written by Administrator on September 24, 2009
Si è concluso lo scorso 19 settembre presso il polo fieristico di Rho-Pero il MICAM
SHOEVENT, l’esposizione principale delle calzature della gamma medio alta ed alta,
che ha presentato le collezioni per la primavera/estate 2010.
La manifestazione si è svolta in un clima di incertezza dovuto all’impatto che la crisi
finanziaria nei primi cinque mesi del 2009 ha avuto sui consumi, con una brusca
frenata degli ordini, soprattutto a livello internazionale.
“Le vendite di calzature sui mercati esteri nel bimestre aprile-maggio 2009 – sostiene
Vito Artioli, Presidente di ANCI (l’Associazione nazionale di categoria del Sistema
Confindustria) – hanno subito un forte arretramento, superiore al 20%. Questo calo
porta il dato riferito ai primi 5 mesi dell’anno ad un decremento del 14,6% in valore e
del 16% in volume. Una dinamica negativa, anche se meno penalizzante rispetto a
quella delle esportazioni complessive italiane, diminuite tra gennaio e maggio di ben il
25% in valore.
Da notare che, in un momento di difficoltà per l’export del made in Italy, si conferma la
tendenza al riposizionamento verso l’alto del prodotto italiano, come testimoniato
dall’incremento del prezzo medio di acquisto (+1,7%, con un + 5,5% per le scarpe in
pelle da passeggio).
Sul fronte delle importazioni si registra il medesimo trend nonché – grazie anche alle
misure antidumping adottate dall’Unione Europea su pressione del Governo italiano –
una sensibile diminuzione delle quantità importate dalla Cina (-24,8%), il cui prezzo al
paio (4,37 euro), malgrado un aumento del 35%, è comunque ancora inferiore ad 1/3
del prezzo medio dei prodotti importati in Italia dagli altri Paesi.
“Questo testimonia ancora una volta – così commenta Diego Rossetti, Presidente del
Gruppo calzaturieri di CONFINDUSTRIA ALTO MILANESE e Consigliere Delegato del
Calzaturificio Fratelli Rossetti di Parabiago – da un lato, l’efficacia delle misure
antidumping attualmente in vigore nel fronteggiare i fenomeni di concorrenza sleale e,
dall’altro, la necessità di mantenerle anche per i prossimi mesi, visto che persiste una
asimmetria competitiva. A questo proposito siamo in attesa che l’Unione Europea
decida sul rinnovo delle misure antidumping per le calzature in pelle provenienti da
Cina e Vietnam.”
Un altro tema importante, su cui ANCI e tutto il Sistema Confindustria sono fortemente
impegnati è l’obbligo di etichettatura di origine sui prodotti importati in UE; la mancata
adozione, ad oggi, del Regolamento già elaborato dalla Commissione UE a causa
delle resistenza di alcuni Paesi europei priva purtroppo le imprese italiane della
possibilità di competere a condizioni di effettiva reciprocità con i concorrenti
internazionali. Su questo punto, in Italia è stato recentemente pubblicato un
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provvedimento di legge (L. n. 99 del 23 luglio 2009) che ha introdotto l’obbligo, per i
prodotti importati recanti il marchio di aziende italiane, di indicare il luogo di origine
straniera. Pur trattandosi di un apprezzabile tentativo per fornire un’informazione chiara
e trasparente al consumatore ed una grande opportunità per rilanciare il tema del
“Made in” a livello comunitario, sua sede ottimale, tale norma finisce con il creare una
disparità di trattamento tra aziende italiane e straniere che commercializzano i loro
prodotti in Italia, e rischia inoltre di entrare in conflitto con le norme europee sulla
libera circolazione dei beni all’interno del territorio comunitario. Alla luce di queste
considerazioni, Confindustria ed ANCI si sono attivati tempestivamente per chiedere
chiarimenti e sollecitare dei correttivi in fase di applicazione.
Per quanto riguarda le aziende di Parabiago, secondo i dati dell’ultima indagine
congiunturale di CONFINDUSTRIA ALTOMILANESE, il secondo trimestre 2009 ha visto
proseguire il calo dei volumi produttivi e degli ordinativi, soprattutto di quelli di matrice
estera. Ne è conseguito un maggior utilizzo degli strumenti di integrazione salariale (in
particolare la CIG ordinaria) che, nel primo semestre dell’anno, è cresciuto di oltre il
150% rispetto allo stesso periodo del 2008. L’allungamento dei tempi di pagamento
ha inoltre determinato un peggioramento delle condizioni finanziarie che ha indotto gli
operatori ad una maggior richiesta di credito, non sempre soddisfatta da parte del
sistema bancario.
Le aziende associate a CONFINDUSTRIA ALTOMILANESE ed al CONSORZIO EXPORT LEGNANO
che hanno partecipato al MICAM sono: Calzaturificio Celestino’s, Giovanni Monte,
Oregon, Lorenzo Banfi Diffusion, Luciano Padovan, Calzaturificio Nebuloni, Ilde e
Parabiago Collezioni.
Il bilancio di questa edizione della fiera, che è stato un primo banco di prova sui trend
di mercato, presenta – nonostante le difficoltà economiche generali – sicuramente dei
segnali positivi. Innanzitutto risulta invariato sia il numero di aziende partecipanti (in
totale erano 1.601, di cui quasi 600 straniere, a conferma del carattere internazionale
della manifestazione) che la superficie espositiva (circa 72.000 metri quadrati). Per
quanto riguarda i visitatori, considerate le preoccupazioni che avevano caratterizzato la
vigilia dell’apertura per il protrarsi della situazione di crisi, si è avuto un calo limitato al
5% rispetto all’edizione del settembre 2008 (39.857 visitatori, di cui 20.644 stranieri).
Fra gli operatori stranieri presenti al MICAM, sono risultate interessanti le presenze di
Spagna, Francia, Paesi Bassi, Grecia, Giappone; in flessione invece il numero di buyers
russi, giustificata in parte dalla vicinanza con l’appuntamento di OBUV MIR KOZHI a
Mosca, in programma dal 13 al 16 ottobre 2009. A seguito di un sondaggio
sull’andamento della manifestazione realizzato fra le aziende parabiaghesi partecipanti,
si è registrato un andamento altalenante con momenti di grande lavoro ed altri di
scarso movimento fra gli stand. In generale, si è percepito un clima di prudente attesa
per l’avvio della prossima stagione di vendite.
“Il MICAM, sostiene ancora Diego Rossetti, resta un evento di primaria importanza a
livello internazionale, come testimonia il crescente numero di espositori stranieri
nonostante il contesto economico ancora negativo per il settore. Per il futuro, è
necessario che questa fiera punti ancora di più sulla capacità creativa e produttiva delle
aziende partecipanti, selezionando, sia fra gli espositori stranieri che fra le produzioni
“made in Italy”, chi può presentare calzature caratterizzate dal forte contenuto stilistico
e dalla elevata qualità della manifattura.”
Come già avvenuto in occasione delle ultime edizioni della manifestazione,
CONFINDUSTRIA ALTOMILANESE e CONSORZIO EXPORT LEGNANO hanno presenziato in fiera
con un proprio desk informativo e distribuito una brochure illustrativa delle attività e
delle produzioni parabiaghesi.