Lo sterminio dei disabili durante il nazismo
Written by Administrator on January 17, 2011
Lo sterminio dei disabili nel Terzo Reich. Scrive lo storico Saul Friedlander che “il regime nazista uccise con sistematicità tre gruppi di uomini: ebrei, zingari e handicappati” (“La Germania nazista e gli ebrei”, I vol., Garzanti 2004).
Nell’ambito delle tematiche legate al Giorno della Memoria non c’è dubbio che lo sterminio dei disabili e dei malati mentali nel Terzo Reich (tedeschi, austriaci ma anche polacchi, sovietici, jugoslavi…) sia il meno conosciuto rispetto al genocidio ebraico e allo sterminio dei Sinti e Rom.
Lo sterminio degli ebrei d’Europa ha giustamente uno spazio di assoluta preminenza nella memoria d’Europa. Solo da pochi anni si è cominciato a parlare dello sterminio degli zingari d’Europa con buone ricerche storiografiche che però rimangono confinate a una cerchia di specialisti o di persone interessate a queste tematiche.
Eppure a chi scrive qualche volta è capitato di parlare in pubblico dello zigenuerlager di Auschwitz, ovvero della deportazione dei Sinti e Rom ad Auschwitz e della loro messa a morte (22.000 vittime). Molto raramente invece mi è capitato di leggere di incontri dedicati alla terza dimensione dei genocidi nazisti, ossia all’ ”Aktion T4”, nome in codice indicante il progetto di soppressione dei disabili e malati mentali nel Terzo Reich.
Appena arrivato al potere il nazismo non nascose la propria avversione verso i disabili tedeschi (quindi ariani) visti però come non persone la cui “vita non meritava di essere vissuta” (Lebensunwertes Leben).
Il risultato di questa prima campagna contro i disabili fu la sterilizzazione forzata di 300.000 – 400.000 persone, ossia lo 0,5 per cento della popolazione tedesca. Si trattava di malati mentali, epilettici, ciechi, sordi, persone con deformità fisiche, alcolisti recidivi. Tra di loro c’erano anche i “deboli di mente”, ossia persone che venivano selezionate dopo grossolani test d’intelligenza. Fondamentale per capire quanto stava accedendo è l’ossessione per la purità della razza ariana nell’ideologia nazista, ossia la convizione che la razza ariana dovesse essere preservata a tutti i costi impedendo con la sterilizzazione di massa il presunto impoverimento genetico.
Ma il peggio doveva ancora a arrivare. Appena iniziata la guerra (settembre ’39) Hitler dette l’ordine ad alcune persone fidate della Cancelleria del Reich di procedere prima all’uccisone dei bambini in cura presso strutture pubbliche (i bambini furono uccisi con medicinali oppure lasciandoli morire di fame) e poi di procedere allo sterminio dei disabili (“Programma T4”) approfittando del fatto che l’attenzione dell’opinione pubblica era concentrata sulle vittorie in Polonia dell’esercito tedesco.
Dall’ottobre del ’39 fino all’agosto del ’41 furono gassate circa 80.000 persone in sei centri di “eutanasia” dislocati ai quattro angoli del Reich.
Nell’estate del ’41 ci fu una reazione dell’opinione pubblica tedesca, dei parenti delle vittime, delle autorità cattoliche e prudentemente lo sterminio con il gas fu interrotto. Ma Hitler aveva già ottenuto un risultato significativo in termini numerici sopprimendo decine di migliaia di “bocche inutili da sfamare”.
Lo sterminio dei disabili proseguì con la guerra e si allargò a tutte le aree dove le truppe tedesche arrivarono. In questa terza e ultima parte dello sterminio (“eutanasia selvaggia”) fu ucciso un numero ancora maggiore di persone rispetto alle vittime precedenti.
[fonte: Legnanonews]