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Il primo asilo ecosostenibile

Written by on March 24, 2009

A Legnano, all’interno della Tecnocity, apre il primo asilo “domotico” in grado di utilizzare quindi un sistema in grado di migliorare la qualità della vita, con la riduzione dei consumi energetici e l’offerta di nuove funzionalità non disponibili con impianti tradizionali.

Dal sito franchisingcity.com: La crisi economica che stiamo vivendo porta molti a riflettere su spese e sprechi. Nasce così il progetto di Assoknowledge, l’associazione di Confindustria che, unitamente a BTicino e Easi group, società specializzata nella realizzazione di asili nido aziendali, ha creato il primo asilo nido ecosostenibile. Una risposta alla domanda di strutture educative per la prima infanzia, ancora carenti in Italia, e all’esigenza di far apprendere la cultura della sostenibilità ambientale ai bambini fin dai primi anni di vita.

La realizzazione del primo nido aziendale domotico è visibile a Legnano, in provincia di Milano. La struttura copre un bacino di utenza di oltre 60 aziende e accoglie oltre 30 bambini dai 12 ai 36 mesi.

BTicino e Easi group hanno adottato soluzioni architettoniche ecologicamente compatibili, che garantiscono il comfort dei bambini e la facilità di controllo da parte del personale educativo, con un sistema di automazione che regola tutti gli impianti (elettrico, allarme, termico e la discussa videosorveglianza) in maniera flessibile, per garantire risparmio energetico, basso livello di emissioni e sicurezza per i piccoli.

Al centro di tutto, le esigenze del bambino, con metodologie didattiche che colgono pienamente le opportunità offerte dalla domotica. In Italia chi fa un figlio e lavora si trova ad affrontare il problema dell’asilo nido. Le rette dei nidi privati, poi, arrivano a superare i 15mila euro all’anno e in quelli comunali sono lunghissime le liste d’attesa cui sottoporsi. Un quarto dei genitori che richiede l’iscrizione rimane in lista d’attesa: al Sud è così per il 30% delle domande presentate.

Una concreta risposta è offerta dalle diverse catene di asili nido in franchising diffuse nella penisola.Una novità è il progetto sperimentale per la riconversione dei nidi Babyworld in strutture bilingue, dove il progetto pedagogico è portato avanti in lingua italiana e inglese.

L’offerta di affiliazione si rivolge a imprenditori desiderosi di vivere un’attività rivolta al sociale, a pedagogisti, maestre d’asilo, assistenti d’infanzia, puericultrici, insegnanti. Fee d’ingresso: 10.500 euro + Iva, arredamento e materiale didattico per uno spazio di circa 180 mq: indicativamente 23mila euro + Iva; eventuali spese di ristrutturazione a carico dell’affiliato; royalty a partire dal secondo anno.

 


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