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Giuliana Sgrena a “Donne…e”

Written by on October 21, 2013

giuliana sgrena

Vi siete persi l’incontro con Giuliana Sgrena? Niente paura, potrete riascoltare la quasi totalità dell’intervento nel nostro podcast. Giuliana Sgrena, giornalista e scrittrice, inviata del quotidiano “il manifesto” in diversi paesi arabi, tra i quali l’Algeria, la Somalia, la Palestina e l’Iraq.

In Algeria ha seguito anche tutti gli eventi degli anni ’90, quando la stampa italiana era praticamente assente. Dopo il 2001 ha coperto anche l’intervento occidentale in Afghanistan. Nell’ultimo anno ha seguito le rivolte arabe, soprattutto quella tunisina.

In tutti questi paesi ha cercato di raccontare la vita della popolazione civile principale vittima delle guerre contemporanee. In oltre vent’anni di lavoro in paesi musulmani ha approfondito i temi relativi all’islamismo con particolare attenzione alla condizione della donna.

Oltre che con “il manifesto” collabora con Rainews 24, il settimanale tedesco Die Zeit e l’agenzia internazionale IPS.

Ha fatto parte – dal 2009 al 2011 – della giuria dell’Unesco per il premio sulla libertà di stampa.

Ha ricevuto numerosi riconoscimenti sia in Italia che all’estero.

In particolare ha ricevuto la nomina di Cavaliere al merito dal presidente della repubblica Ciampi nel 2003, il premio giornalistico Saint Vincent, in Algeria il premio per la libertà di stampa Ourtilane.

Questo è quanto si legge nella sua biografia nella pagina ufficiale Facebook, molto più empatico il mio commento alla serata. Professionalità e umiltà, non si è sottratta ad alcuna domanda, rispondendo con grande emozione anche alla questione delicata del suo rapimento. Per noi cronaca, per lei vita vissuta, un uomo morto per difenderla e un più che reale pericolo di non sopravvivere a uno degli eventi più drammatici della sua vita.

E’ stata in prima linea sempre, dalla parte dei diritti, quelli della libertà di stampa, libertà delle donne, libertà dell’individuo, ma anche in prima fila nel ruolo di vittima e protagonista della cronaca, riconoscendo il cinismo che alcuni giornalisti hanno nell’entrare e raccontare la vita di chi ha vissuto un dramma.

Anche per questo il suo racconto di un “giornalismo possibile”, o forse solo auspicabile, è parso come una importante lezione. Lei che ha fatto del raccontare fatti, partendo dalla gavetta e arrivando a scrivere denunce che non tutti hanno avuto il coraggio di portare avanti, non ha dimenticato l’umanità e il rispetto che occorre nell’approcciarsi all’altro.

Alla mia domanda, posta alla luce di quanto raccontato, se nella sua vita si era mai sentita davvero libera, ha risposto che si è sentita libera nel suo lavoro. Lei che di libertà violate ne ha conosciute molte, ha scelto la libertà che anche noi “occidentali” non abbiamo ancora raggiunto, quella della libertà di essere donne autonome e lavorativamente realizzate.

Se volete ascoltare l’intervento di Giuliana Sgrena… cliccate qui

 



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