Friday, la peggior canzone
Written by Roberto on April 9, 2011
Come può una canzone con un testo banale e un videoclip altrettanto scontato diventare una delle hit più ascoltate sul web e conquistare oltre 14 milioni di utenti su Youtube? Sono gli arcani segreti della blogosfera che, unanime, assieme ai più spietati critici musicali ha eletto «Friday», il pezzo della tredicenne americana Rebecca Black, la «canzone pop più brutta della storia della musica»
«Friday» è una canzone orecchiabile e il suo videoclip raccoglie ed esaspera immagini e luoghi che spesso ritornano nella musica cara agli adolescenti. Nel videoclip si vede la ragazza tredicenne che, dopo essersi svegliata e aver gustato una tazza di cereali in compagnia dei suoi amici di scuola, canta le lodi del weekend e il piacere del tempo libero. I versi sono davvero sciocchi: «Ieri era giovedì, oggi è venerdì, oh venerdì (si fa il party), domani è sabato e domenica poi arriverà» recita il refrain della hit. La canzone ha ricevuto tantissimi commenti, la maggior parte negativi, e sul web compaiono anche diverse parodie: una delle più esilaranti è quella in cui la canzone è cantata nello stile di Bob Dylan. In pochi giorni – dichiarano i critici più maligni – la Blake con questa canzone è riuscita a diventare lo zimbello della musica pop. Anche la famosa rivista Rolling Stone si è interessata al «fenomeno negativo Rebecca Black» e ha bocciato sonoramente il testo della canzone. Le critiche apparse sul web non sono piaciute alla ragazza: «Questi commenti pieni di odio mi hanno davvero scioccata – ha confessato la Black in un’intervista al Daily Beast – Mi sento una vittima di cyberbullismo».
Come racconta l’Independent di Londra, il «successo» di questo tormentone non è da attribuire unicamente «alle doti canore» di Rebecca Black. La canzone è stata prodotta da «Ark Music Factory», una società di Hollywood che realizza canzoni su misura per adolescenti con un budget davvero basso. I committenti della Ark Music Factory sono quei genitori americani facoltosi che sognano per i loro figli una carriera da popstar e offrono alla società californiana un contributo economico in cambio di una canzone e di un videoclip da far interpretare alla propria prole. Nel caso specifico di Rebecca Black, sua madre Georgina Kelly avrebbe pagato alla Ark Music Factory 2000 dollari per dare inizio alla carriera di pop star della tredicenne. Nonostante le tante critiche e gli sberleffi sulla blogosfera, Friday è entrata nella classifica delle 100 canzoni più scaricate su iTunes e già diversi osservatori paragonano la Black a Justin Bieber, il cantante diciassettenne canadese divenuto famoso grazie al tam-tam su Youtube e sui social network: «Sono davvero onorata di questo successo – ha dichiarato la tredicenne – Tantissime persone straordinarie e piene di talento adesso conoscono la mia canzone».
fonte corriere.it