Forza piccoli!
Written by Administrator on May 20, 2013
Sono ore di attesa e trepidazione per i due piccoli gettati dalla finestra della loro abitazione, situata al terzo piano di via Boccaccio a Busto Arsizio. La prognosi resta ancora riservata per entrambi i bambini di tre e sette anni, ricoverati nei nosocomi di Legnano e Busto Arsizio (successivamente trasferita al trasferita al Papa Giovanni XXIII di Bergamo)decisive le prossime 24 ore.
I medici sembrano essere ottimisti, le loro condizioni sono stazionarie e mostrano una grande volontà per sopravvivere a quello che resta uno dei gesti più schockanti che una persona, una madre, possa compiere.
Tutto è accaduto in pochi attimi, la madre S.B. 42 anni, ha gettato i suoi due figli di 6 e di 3 anni dal balcone di casa, situato al terzo piano, obbligando i piccoli a compiere un volo di oltre 7 metri. Il bimbo di sette anni ha riportato una frattura occipitale e una lesione a una vertebra ed è stato ricoverato a Legnano, mentre la bimba di tre anni ha riportato una frattura al torace con versamento di sangue nel polmone, e si trova attualmente all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, considerato il trauma center più specializzato in questo tipo di intervento.
La madre è stata subito fermata. Italiana, sposata con un professionista, era stata in cura per disturbi legati alla depressione e solo una settimana fa era stata dimessa, dopo un mese di ricovero, dal reparto psichiatrico dell’ospedale di Busto Arsizio, con la prescrizione di continuare a prendere alcuni psicofarmaci.
Probabilmente l’ennesimo caso di “sindrome di Medea”, una delle più feroci patologie psichiatriche, che porta la madre all’uccisione dei propri bambini, secondo alcuni al fine di proteggerli dalle avversità del mondo, secondo altri (vedi Jacobs), il comportamento materno è finalizzato alla distruzione del rapporto tra padre e figli dopo le separazioni conflittuali: così l’uccisione diventa simbolica e ciò che si mira a sopprimere non è più il figlio stesso ma il legame che ha con il padre.
La vicina di casa, subito accorsa, ha rivelato ai microfoni di TgCom24 «Pensava che i suoi figli non avessero un futuro, così mi ha detto» e ancora, «Lei pensa sempre che nessuno le voglia bene e via dicendo, le solite cose che dicono le persone. Ha cominciato a pensare così dopo la seconda gravidanza. Io continuavo a chiederle “Perché l’hai fatto, i bambini non c’entrano niente”, e lei non rispondeva, sembrava in trance».
La madre, dopo il fermo, ha confessato «L’ho fatto per il loro bene»: questa la frase che avrebbe detto al pm di Busto Arsizio, Mirko Monti, che l’ha interrogata. Ha anche raccontato che da tempo meditava questo gesto. Il magistrato ha convalidato l’arresto per duplice tentato omicidio. La donna è ora agli arresti domiciliari presso il reparto psichiatrico dell’ospedale di Busto Arsizio, lo stesso reparto dal quale era stata dimessa l’11 maggio scorso.
Una vicenda drammatica sotto ogni punto di vista. La comunità stringe in un abbraccio simbolico i bambini, tifando perchè la loro voglia di vivere sia maggiore del dramma di cui si sono trovati a essere vittime innocenti. Il nostro pensiero si rivolge anche alla madre, carnefice certo, ma anche vittima di una malattia feroce che mostra una delle gravissime carenze della legislazione in materia di malattie psichiatriche.