Finalmente … la gara
Written by Roberto on November 8, 2010
Cosa dire? MERAVIGLIOSA, la corsa, la gente, la città (pure i palazzi sembravano incitarci), meravigliosa l’organizzazione e fantastici tutti i volontari che ci hanno seguito dall’inizio alla fine. E posso dirmi BRAVO? E che cavolo! Ho faticato come un mulo, mi sono risollevato da un infortunio non facile,e ce l’ho fatta! Porca vacca! Me lo merito.
E se lo merita pure Fox, che mi ha accompagnato e sopportato fino alla fine.
Vi scrivo presto questa mattina,sono le 6, ieri siamo tornati verso le 5, doccia e riposo, peccato che ci siamo addormentati secchi alle 18e30 e risvegliati questa mattina! Non abbiamo sentito la sveglia puntata alle 20, dovevamo cenare con la nostra amica Lucia, ma abbiamo come dire “dato buca” e ora siamo svegli e pimpanti (per modo di dire, visto gli acciacchi)
Ieri: sveglia alle 4, rito di vestizione, le calze giuste,la vaselina, ne ho messa un sacchissimo, la maglia termica, quella pesante, il giaccone per resistere alle 5 ore di attesa a Staten Island, ritrovo nella hall con il gruppo di terra mia, e partenza verso il ferry boat, imbarco 30 minuti scarsi di navigazione e arrivo all’isola, trasferimento in pullman fino al punto di attesa, che sono 3, arancio, il mio, verde quello di Fox, e blu.
Ecco immaginatevi 43mila persone stipate in tre recinti distinti al freddo con un vento gelido e con 42km e 195 m da affrontare da li a “poco”. Per fortuna mi sono portato il vecchio piumino, e la tuta, altrimenti sarebbero stati dolori, freddo, freddo e ancora freddo . 4 ore di attesa che però mi son sembrati 30 minuti, prendi un caffè, mangia una ciambella, fai due foto, e via che il tempo vola, poi si guarda la gente, vestita, poco vestita, con le tende, i sacchi a pelo, con sacchi dell’immondizia, con lo scibile e ciò che la testa dei runners riesce a pensare pur di stare al caldo.
Che ne so, vestito da alce? C’era. Babbo Natale pure, coppia di sposi? Idem.
Oppure gente che non si è organizzata perfettamente, Fox, che si fasciava di giornali dalla testa ai piedi pur di sentire un poco di caldo, ma che comunque alla fine si è ritrovata nel proprio corral di partenza più pronta che mai. Siamo riusciti a partire assieme, entrambi nel percorso arancio (i tre colori si riuniscono al km 13) non vi dico l’emozione dello sparo dello starter, incredibile l’uro della folla, una carica incredibile.
La prima parte di percorso è il ponte do Verrazzano, una campana di 2 miglia, spezza gambe, infatti siamo andati piano, anche perché correre era impossibile, troppa gente. La fine del ponte segna il passaggio delle 2 miglia, che sono passate relativamente bene, dal ponte si passa a Brooklyn, per 11 miglia la gente ti da il benvenuto nel proprio quartiere, ti incita, ti da il 5, ti tiene compagnia con la musica e delle band del quartiere, fantastici.
Prima di uscire da Brooklyn, si passa il traguardo della mezza maratona, e poi si sale su un cavolo di ponte che si chiama Pulaski Bridge,che porta al quartiere del Queens, ecco li ho avuto la mia crisi, pensavo di non farcela più, di ritirarmi, le gambe di marmo, i piedi doloranti, la vista appannata, mi son detto muoio, e ho rallentato,fino al Queensboro Bridge, si entra a Manhattan,dove ho visto stelle santi e diavoli volermi attorno, un ponte maledetto, vento, salita, freddo, mi sono dovuto rimettere la felpa, che per fortuna non ho buttato, e stringere i denti. Si scende dal ponte, al miglio 16, 32km circa, e si gira in un angolo di strada che porta alla First Ave, ecco li la prima svolta, ci si ritrova in due ali di folla che ti gasano che ti incitano come degli ossessi e che ti ricaricano di energia come neanche una barretta del farmacista riesce a fare, da li ho iniziato a pensare che mancavano solo 10 miglia, 20 fottuti km, e che li faccio normalmente in allenamento,quindi dai cavolo ce la si può fare, prendi il tuo ritmo, ho fatto fatica a recuperarlo, ma dopo la first, 4 miglia ondulate e infinite, ma passato il Willis avenue Bridge, si entra nel Bronx e si risvolta, i rappers e l musica ti prendono e ti portano via, ho ballato con una ragazza per tre secondi sulle note di Jay-Z e Alicia, ho preso l’ultimo gel, e mi è sembrato di volare da Madison Avenue Bridge, all’arrivo ho dato il meglio, ho praticamente solo sorpassato, cosa che gasa alla grande, mi sono sparato 4 miglia, ripetendomi che erano solo 8 Km, ho ripreso Lucia, che partiva tra i primi del blu e ci simo fatti un paio di miglia assieme entrando a central park, poi l’ultimo miglio sono scattato ancora, non so dove ho trovato l’energia ma ho dato tutto, ridevo come un matto, salutavo tutti, e tutti salutavano e ti incoraggiavano, che carica di energia!
Ho finito in 4 ore e 39 minuti. Non ci credevo ho pianto, ho ripensato a tutto e a tutti, ridevo, gridavo. Poi un marines, mi ha detto good job e spinto via, ho aspettato lo stesso Lucia, che è l’amica di Annalisa, la mia coach. Abbiamo ritirato la medaglia, fatta la foto, e iniziata l processione per il rientro in hotel, 2 ore terribili, infinite, ma con il sorriso sulle labbra e una soddisfazione impossibile da raccontare, se ci penso ora mi vengono le lacrime, fate un po’ voi…
Rientrati in albergo doccia, arrivo di Fox, il suo tempo 5 ore e 20. e Riposo. Anzi catalessi, visto che ci siamo svegliati giusto un ora fa…
DICO SOLO UNA COSA, GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE M HANNO AIUTATO, IN PARTICOLARE A: MARIASERENA santa ortopedica, ELENA mitica fisioterapista, ANNALISA grande coach, GRAZIE ALLA MIAFAMIGLIA E MIA MADRE CHE MI HA AIUTATO SU QUEL LETTO BASTARDO, E GRAZIE A TUTTI I VOI AMICI MIEI.
NON VEDO L’ORA DI RIFARLA!