Filippo Andreani
Written by davide on October 4, 2010
Viene da Como, maneggia chitarre elettriche e acustiche con sapienza, canta con una timbrica vocale che non può che far pensare a De Andrè;
scrive testi da navigato autore, pensando, come disco d’esordio, un concept album intenso, profondo, impeccabile; una storia d’amore, piombo e morte, con in testa gli anni bui del fascismo e nel cuore le vite spezzate dei due partigiani (Neri e Gianna, i protagonisti) che dipinge con passione emozionandosi ed emozionando; le esistenze terrene di Luigi Canali – poi Capitano Neri – e della giovanissima staffetta Gianna – al secolo Giuseppina Tuissi – furono un groviglio di amore, di odio, di fiori e di piombo, tanto imprevedibile e struggente da diventare oggi la trama di questo racconto in musica e parole; Andreani si guarda coraggiosamente indietro e affonda le mani nella sua terra riscoprendo un storia “infangata, umiliata e ingiuriata”; tredici canzoni che parlano di una vicenda tanto sbagliata di per sé, quanto ancora tutta da sbagliare; di una storia, prima di tutto, d’amore; un amore più forte di tutto, un amore che vince, che ritorna; la fantasia è andata a riempire la Storia, cercando però di rispettarne la priorità; non è quindi la Verità profonda a risultare intaccata, ma è l’invenzione che le si è modellata attorno come cera, ridisegnandone solo i contorni; l’avvicendarsi di speranza e disillusione, amore ed odio, vita e morte, che si trova in questa Storia, sembra il soggetto di un lungometraggio d’autore; oltre che da solo, suona con un gruppo di amici (Atarassia Grop), con cui effettua centinaia di date.