Erin Brokovich
Written by davide on March 7, 2011
“Sai Erin, dici che una donna senza il seno è ancora una donna?”
Erin: “Certo, solo che poi non avrai il problema del ferretto fastidioso del reggiseno…ma…sarai sempre una donna!”
PopCorn a tutti!!
Magnifica interpretazione di Julia Roberts in questo film dove è riuscita a mettere in pratica “ad hoc” il metodo Stanislavskij che ti insegnano all’ “Actor’s Studio” di New York. Interpretazione da Oscar, infatti, come “Miglior attrice protagonista nel 2001.
Personalmente sono rimasta affascinata da questa storia; una semplice e bella ragazza (con due divorzi alle spalle e tre bambini da crescere e mantenere) che in nome della giustizia riesce a vincere una battaglia legale contro una compagnia di gas ed elettricità che ha contaminato le falde acquifere di una cittadella californaina, provocando tumori ai suoi residenti.
Una tipica storia da supereroe (o supereroina) che senza usare poteri extraterrestri (ma solo intelligenza, buon senso, coraggio ed un pizzico di di furbizia) riesce a far giustizia in un mondo invaso da cattivi alla ricerca solo di soldi e potere.
Se date un’occhiata a qualche foto della vera Erin, vi renderete conto che anche vestita con qualche tuta attillata, stivaloni e mantello avrebbe potuto benissimo impersonificare un personaggio dei fumetti; una bella donna, Erin, che ha sfruttato anche questo lato del suo essere per ottenere informazioni ed andare avanti nella sua lotta.
E’ una donna che di giustizia non è ha mai avuto nella sua vita; l’incontro con uomini sbagliati che l’hanno lasciata sola a crescere tre figli, senza un soldo, costretta a cambiare spesso casa perchè senza lavoro e senza denaro per pagarsi l’affitto. E’ una tipa molto alla buona…si vede che la vita l’ha presa a calci e pure lei la prende a calci, la vita, quasi rappresentasse il motto “barcollo ma non mollo”.
Il suo personaggio interpretato dalla Roberts, ricorda in alcuni tratti la Vivian di “Pretty Woman”.
Personalmente penso che siano queste le persone più resistenti del pianeta, ovvero, individui che arrivano al punto di dire che non hanno nulla da perdere e che qualsiasi occasione che gli capita è considerata l’occasione in cui bisogna dare il massimo.
Erin è una paladina della giustizia ma vincendo questa causa ha vinto anche la sua causa personale contro la vita che le ha girato le spalle e sembrava si fosse dimenticata di lei.
Rimane il quesito: possono tanti soldi rimediare ad una malattia talmente grave e letale? La risposta logicamente è No! D’altra parte è inutile negare che viviamo in un mondo in cui il bene e il male si affrontano quotidianamente e per bene intendo l’amore e per male il denaro. Denaro che ahimé dovrebbe essere menzionato nella lista delle droghe pesanti in quanto se assunto in grosse quantità ha notevoli effetti collaterali tra cui la brama di potere, la megalomania e la necessità di assumerne sempre di più.
In questo caso si è risposto al male con la sua stessa arma, ovvero, il denaro in nome però dell’amore. Il bene è amore, la giustizia è amore, il denaro è l’arma attraverso cui colpire direttamente il male affiché questo perlomeno si allontani.
Il cancro è un male ma purtroppo non lo si può allontanare, nemmeno col denaro…ma la giustizia, essendo amore, può in qualche modo allietare lo spirito sofferente di queste povere persone che sanno di doversene andare. Almeno hanno salvato i loro cari ancora sani e garantito loro un futuro.
Eh già, vi meravigliate che anche stavolta ci sia di mezzo l’amore?! Io per niente. Erin ama i suoi figli, cerca un lavoro per andare avanti, ama se stessa perché capisce che questa è l’occasione della sua vita per far veder di che pasta è fatta e per garantire un futuro ai suoi, Erin ama le persone colpite dal tumore e loro amano lei perché si fidano di lei (anche la fiducia è una forma di amore).
Magari tutti i problemi ambientali di questo pianeta avessero un lieto fine come in questo film.
Ma che ricordo lasceremo? A parte un conto grasso in banca e qualche immobile in noiose metropoli? Erin ha ottenuto del denaro, milioni di dollari, ma ciò che conta è che ha vinto una causa, ha vinto una battaglia delle tante che esistono contro il male e quelle persone che se ne andranno divorate dal cancro non lasceranno i loro cari solo con un grasso conto in banca ma anche con l’esempio di coraggio e la dimostrazione che se si lotta e si ha fiducia e si dà una possibilità si può vincere! Avanti ignoranti delle conseguenze, egoisti e convinti che la vita vada vissuta in ogni suo lato anche se perverso perché prima o poi ce ne andremo.
Curiosità: La vera Erin Brockovich la potete vedere nel film nei panni di una cameriera..fate caso alla spilla sulla divisa..c’è scritto Julia.