Dal 197 chilometro … l’inferno
Written by Roberto on August 27, 2011
Vi scrivo dal compaund del vescovo di Jambio, siamo arrivati alle 18, dopo esattamente 12 ore di viaggio, 12 ore per 463km! Una bella media direi.
Dopo una notte infernale, mi sono svegliato praticamente ogni ora, il vento e la pioggia non la smettevano uno di urlare, l’altra di cadere.
Arrivate le 5e30 abbiamo, ci ha accompagnato Matteo, recuperato Ido, e siamo andati al luogo di incontro con Battista l’autista e Tony, il suo aiutante, che sono arrivati solo con 15 min di ritardo, direi puntualissimi visto che l’african time in Sudan è ampiamente utilizzato.
La prima parte del viaggio è stata molto tranquilla, sembrava un safari, scimmie sulla strada uccelli colorati, un coccodrillo, ora ho capto perché in un precedente viaggio abbiamo perso un autista portato via da un coccodrillo, se non si sta attenti, quando ci si ferma vicino ai fiumi, ad un guado, loro arrivano, e fanno un poco quello che vogliono…
Comunque prima parte ottima, un poco di buche, ma la Land Cruiser di Battista non se ne è nemmeno accorta, abbiamo avuto solo un poco di problemi con la batterie, morta.. Amen.
Dal 197 chilometro, l’inferno, fatto strada che si è materializzato in 4 passaggi terribili, ho il video se li volete vedere, le potremmo chiamare le 4 fatiche meccaniche della Land, 2 guadi un passaggio fangoso, un ponte sospeso, manco un video game.
Siamo dovuti scendere nel fango, verificare a piedi il letto di un fiume, capire se passare su un ponte sospeso o scendere nel fiume, siamo scesi nel fiume e aiutare altra gente impantanata. Nel punto più pericoloso, ci sono almeno 10 camion bloccati, con la gente ferma da almeno una settimana, sono distrutti, hanno la malaria, non hanno cibo e l’acqua è quella del fiume che li ha intrappolati, passano solo jeep e moto, non tutte.
Si tratta di un guado con due tir con rimorchio bloccati nel mezzo e fango sulla riva, quindi se non ti blocchi nel fiume, ti blocchi nel fango, noi siamo passati lenti nel fiume e veloci nel fango, poi abbiamo cercato di dare una mano, abbiamo lasciato i nostri farmaci contro la malaria e l’acqua che potevamo.
Pensate che gli autisti arrivano via strada dall’Uganda e si fanno un giro incredibile per arrivare a Wau, in più con il rischio di stare settimane bloccati per strada. Un trasporto di 4 giorni diventa di un mese. Superata la terza prova è arrivato il ponte, qui abbiamo perso un ora, dopo aver superato l’ostacolo, Battista è stato bravissimo, abbiamo aiutato una jeep bloccata li da ore incastrata tra le rocce anche qui abbiamo perso un sacco di tempo per capire come fare a sbloccarla, alla fine grazie ad un cavo d’acciaio di alcuni militari UN che passavano di li ce la abbiamo fatta, ma è stata veramente dura.
Superato questo tratto di strada, abbiamo fatto velocissimi, 170 km in tre ore e alle 18 abbiamo raggiunto Jambio, posto molto carino, conosciuto il vescovo e i volontari che aiutano, c’è una tedesca che non smette ai di parlare, e una ragazza irladese, molto Dolores O’Riordan direi precisa! Molto bene. (direi che tra Wau e qui, questo viaggio regala molte soddisfazioni!)
Ora cena e nanna sono a pezzi.