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Crisi delle aziende: se ne discute

Written by on September 28, 2011

Un ventata di ottimismo e di speranza. Arriva dalla sede di Confindustria Alto Milanese dove, ieri, è stata esaminata la situazione congiunturale e, pur in un momento difficile e preoccupante, il vertice del mondo industriale locale vede una luce in fondo al tunnel.

“Nell’affrontare le problematiche di così profonda attualità – ha affermato Mainini presidente della Confindustria – i teorici sono senz’altro al limite del pessimismo. I pratici lo sono molto meno. In più i nostri imprenditori sanno di aver sempre fatto tutto da soli e anche adesso, se vogliono sopravvivere, sono consapevoli che devono rimboccarsi le maniche, senza attendersi grandi aiuti perchè, dovessero comunque arrivare, non saranno tali da poter risolvere tutti i problemi da soli”.

“La crisi preoccupa – ha proseguito Mainini – tuttavia il nostro Paese eccelle ancora in tanti settori, come la moda, la meccanica, il tessile, il turismo. L’esportazione dei nostri prodotti è sempre una forza importante nei mercati internazionali. Localmente, poi, non ci preoccupa nemmeno più di tanto lo stop al Nucleare imposto dall’ultimo referendum in quanto il nostro Energy Cluster opera soprattutto con industrie estere”.

“Gli ultimi dati – ha invece comunicato il direttore Pontani – parlano di una contarzione nemmeno tanto accentuata rispetto al passato. C’è un calo negli ordini, ma il fatturato tiene. Una preoccupazione è riferita al costo in crescita della materia prima. Aumenta il costo del denaro, tuttavia non siamo nella condizione di parlare di una vera e propria stretta cerditizia. Le banche mostrano più attenzione ma non tagliano i fidi. Infine, anche le richieste di Cassa Intergrazione stanno diminuendo”.

La vera causa di tensione, secondo Confindustria, è data dal debito pubblico che “si erode solo con la crescita, tema però assente da troppo tempo nel nostro Paese e dell’agenda dei Governi che si sono succeduti negli ultimi dieci anni”. 

Per questo e non solo, chiaro l’invito dei nostri industriali: cambiare la mentalità culturale. Altrimenti, sì, questa crisi non passerà più!

[fonte: legnanonews.com]

 


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