BUSTO A.: Pranzo Natalizio per i poveri

Il Cardinal Tettamanzi ha posto, durante la sua ormai famosa omelia di sant’Ambrogio, una questione: è davvero solidale la città di Milano?
La stessa domanda può essere posta nei confronti della città di Busto Arsizio, la quale non ha una ricorrenza come quella milanese, ma già il suo Prevosto ha fatto conoscere ieri il proprio pensiero dalle colonne di Avvenire.
E proprio ieri è stata una giornata festosa per chi motivi per festeggiare pure non ne ha molti. Presso il salone dell’oratorio di San Filippo è stato organizzato un grande pranzo, per fare gli auguri a coloro che nella nostra città sono assistiti da San Vincenzo e Caritas.
Si tratta di moltissime famiglie che soprattutto nell’ultimo anno, si sono trovate in difficoltà economiche, arrivando al liimite della povertà, tanto che i responsabili definiscono la situazione “preoccupante”: oltre un migliaio di persone su ottantamila della città.
Un aumento vertiginoso, che ha fatto raddoppiare i numeri del bisogno nel volgere di un lustro.
Oltre a questo vi sono altri problemi, legati ad esempio alla disponibilità di abitazioni o agli sfratti che l’ALER ha reso e sta rendendo esecutivi in questo periodo.

I senza tetto sono parecchi e circa una trentina sono assistiti ogni sabato mattina dai giovani dell’Associazione “Ali d’Aquila”, cui abbiamo già dedicato un servizio e che con generosità prestano la loro opera a favore di queste persone.
Il bisogno si affaccia in modo duro e preoccupante anche dalle nostre parti, una volta ricche di lavoro e di denaro, oggi rese povere dall’andamento negativo dell’economia, ma anche dallo svuotamento di manodopera di fabbriche e laboratori, a cui si è preferito il lavoro cinese o all’Est Europa.
Anche chi aveva trovato una occupazione precaria, nell’ultimo anno l’ha persa in oltre il 60% dei casi, e in molti attendono sorprese amare con il nuovo anno.
Insomma, sembra proprio che la crisi sia ben lungi dall’essere superata ed anche per il 2010 le nubi sono grigie, se non cupe.
Per questo si invoca l’intervento pubblico ed in particolare del Comune, per avere un aiuto economico e sostanziale, ma saprà l’Amministrazione rispondere a questa chiamata?