Amilca Ismael
Written by davide on March 8, 2011
Amilca Ismael ci regala un altro romanzo intenso, che va a fondo nell’animo,
attingendo a piene mani a un’esperienza di vita vissuta e sofferta, ma anche amata come si può amare solo la propria terra quando si è lontani; dopo aver raccontato in “La casa dei ricordi”, con affetto e intensità, il valore e la ricchezza delle vite dei nostri anziani, ormai chiusi in una casa di riposo, con l’occhio di una donna attenta alla dignità, Amilca ritorna in Mozambico, la sua terra di origine; lo fa, metaforicamente, con un viaggio in aereo tra Maputo e Lisbona, dove Nadia, la protagonista della narrazione, racconta la propria vita alla giovane Elisa, compagna di viaggio; un romanzo dalla tela fitta il cui filo Amilca dimostra di saper dominare, mostrando i conflitti interiori di una madre cattolica che, per amore dei propri figli, accetterà di vivere all’ombra del marito mussulmano e di una seconda moglie; le vite di Nadia, dei suoi genitori, dei loro avi, di fratelli e sorelle, si snodano sullo sfondo della storia del Mozambico e della sua capitale, dagli orrori della schiavitù all’indipendenza nel 1975, dalla dominazione portoghese, alla guerra civile.