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LEGNANO: Padre Crespi verso la beatificazione

Written by on September 4, 2009

La scorsa settimana i collaboratori della causa di beatificazione e di canonizzazione del Servo di Dio Carlo Crespi Croci (Legnano 1891 – Cuenca 1982), eroico missionario salesiano in Ecuador, hanno consegnato al Sottosegretario della Congregazione delle Cause dei Santi, mons. Marcello Bartolucci, la parte suppletiva degli Atti dell`Inchiesta diocesana, come era stato richiesto dalla medesima Congregazione con Lettera del 20 agosto 2008. Il lavoro che ora attende i medesimi Collaboratori è quello di preparare la cosiddetta “Positio”, cioè il dossier che deve documentare al meglio l`eroicità della vita e delle virtù del Servo di Dio.

Responsabile ultimo della Positio è il Relatore nominato dalla Congregazione delle Cause dei Santi, il rev.mo Padre Cristoforo Bove, o.f.m. conv., al quale sono già state affidate numerose Cause della nostra Famiglia, come quella di Mamma Margherita, di Francesco Convertini, di Elia Comini, di Ottavio Ortiz, di Giuseppe Arribat e di Stefano Ferrando, e anche la Causa del Servo di Dio Albino Luciani (Giovanni Paolo I).

BIOGRAFIA di Padre Crespi

Carlo Crespi Croci nasce a Legnano (Milano) il 29 Maggio 1891 da Daniele Crespi e Luisa Croci. Carlo è il terzo di tredici figli. Come Giovannino Bosco, fin da piccolo fu ricolmato dal Signore di grandi doni: intelligenza, generosità e volontà. Dopo aver frequentato una scuola locale, a dodici anni incontra i salesiani presso il Collegio sant’Ambrogio di Milano, dove completa gli studi ginnasiali. “Quando studiavo al Collegio – racconta don Carlo – la Vergine mi mostrò un sogno rivelatore: …mi vidi vestito da sacerdote con una lunga barba sopra un vecchio pulpito, mentre predicavo di fronte a tanta gente. Il pulpito però non sembrava una chiesa, ma una capanna…”.
“Nel 1903 Carlo andò a completare gli studi al Liceo salesiano di Valsalice (Torino), e si sentì chiamare da don Bosco. Fece il noviziato a Foglizzo. L’8 settembre del 1907 emise la sua prima professione di salesiano, e nel 1910 la professione perpetua. Iniziò a studiare filosofia e teologia a Valsalice, dove incontrò come compagno di studi il chierico Renato Ziggiotti, futuro successore di don Bosco. Contemporaneamente insegnava scienze naturali, matematica e musica. Nel 1917 fu ordinato sacerdote. All’Università di Padova scoprì l’esistenza di un microorganismo finora sconosciuto, destando per questo l’interesse degli scienziati. Nel 1921 ricevette il dottorato in Scienze Naturali, e in seguito il diploma di Musica.
“Nel 1923, seguendo la via mostratagli dalla Vergine, partì in missione per l’Ecuador. Sbarcò a Gayaquil e si diresse a Quito; subito dopo si trasferì a Cuenca, dove rimase per tutta la vita. Iniziò il suo enorme lavoro per i poveri: fece installare a Macas la luce elettrica, aprì una Scuola Agricola a Yanuncay, e per questo fece arrivare dall’Italia macchinari e personale specializzato. In questo modo riuscì ad aprire numerosi altri laboratori, creando la prima Scuola di Arti e Mestieri, riconosciuta in seguito come Università Politecnica Salesiana. A Yanuncay diede alloggio ai novizi, e nel 1940 aprì anche la Facoltà di Scienze dell’Educazione, divenendone il primo rettore. Istituì anche la scuola elementare “Cornelio Merchán” per bambini poverissimi.
“Aprì un Collegio di Studi Orientali per dare la formazione necessaria ai salesiani destinati all’oriente ecuadoriano. Fondò il Museo Carlo Crespi, ricchissimo di reperti scientifici e conosciuto anche al di fuori dell’America. Divulgò con tutte le sue forze la devozione a Maria Ausiliatrice, consumando la sua vita nell’omonimo Santuario. Il suo confessionale, specie negli ultimi anni di vita, era spesso affollato, e la gente cominciava a chiamarlo spontaneamente “san Carlo Crespi”.
“Era sempre in mezzo ai poveri: la domenica pomeriggio faceva catechismo ai ragazzi di strada, dando loro oltre al divertimento il pane quotidiano. Organizzò laboratori di taglio e cucito per le ragazze povere della città. Ricevette numerose onorificenze, tra cui: la medaglia d’oro al merito dal Presidente della Repubblica dell’Ecuador; ilo Canonicato onorario della cattedrale di Cuenca; la Medaglia d’oro al merito educativo dal Ministro dell’Educazione; la Commenda della Repubblica Italiana; la dichiarazione di “Abitante più illustre di Cuenca nel 20° secolo”; il Dottorato Honoris Causa post mortem da parte dell’Università Politecnica Salesiana.
“Morì a Cuenca il 30 aprile del 1982. Tutto l’Ecuador pianse allora la morte di un santo figlio di don Bosco.

 


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