LEGNANO: Teatro grande vanto del territorio
Written by Administrator on July 22, 2009
E’ la commedia brillante “Scherzi d’amore in salsa tragica“ di Anton Cechov con la regia di Maria Grazia Bettini, rappresentata dall’Accademia Francesco Campogalliani, la vincitrice del 2° Festival del Teatro Amatoriale 2009, che ha avuto luogo al Teatro Nuovo di Milano, a conclusione di ben cinque settimane intere di talenti, idee e personaggi.
Il premio per i Migliori Costumi è andato invece allo splendido musical “Hakuna Matata” presentato dai Clandestini di Legnano con tutti quei leoni, giraffe, antilopi e le indimenticabili iene. Lo spettacolo si è anche classificato al terzo posto nella categoria Musical.
“Siamo contentissimi – hanno detto i responsabili legnanesi – anche perché è il primo concorso che facciamo e questo premio ricompensa il lavoro delle 50 persone che preparano tutti i costumi ed il nostro impegno di trovarci a provare una volta alla settimana. Siamo proprio soddisfatti di essere qui”.
I Clandestini
Il Gruppo teatrale è nato all’interno della contrada S.Ambrogio ed è poi diventato autonomo. L’idea iniziale è stata quella di creare un gruppo in cui divertirsi, aggregando le persone in modo costruttivo. Si sono poi specializzati nei musical: canto, ballo e recitazione! Hanno messo in scena Greese, e “Il Campanaro”, tratto dal famoso musical “Notre Dame de Paris” di Cocciante. Da subito hanno devoluto tutto il ricavato degli incassi in beneficenza. L’iniziativa è stata realizzata con la sponsorizzazione della Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate.
“Ogni musical diventa sempre più impegnativo – afferma la responsabile dei Clandestini, Raffaella Toia – ma d’altronde abbiamo imparato che, se non si pensa in grande, non si arriva da nessuna parte. Speriamo che le nostre emozioni possano arrivare a toccare il pubblico”.
Il teatro legnanese non è quindi e solo quello rappresentato dai famosissimi “Legnanesi” della Teresa e della Mabilia. Oggi, esistono anche altre realtà, belle realtà, di cui i Clandestini rappresentano giustamente l’espressione più attuale.