In calo i consumi natalizi
Written by Administrator on December 28, 2008
Natale 2008 all’insegna dell’austerity: gli italiani sentono la crisi anche nelle festivita’ e stringono la cinghia. Rispetto allo scorso anno gli acquisti sono calati mediamente del 20%. Anche davanti ai regali gli italiani si sono frenati, spendendo 2 miliardi in meno rispetto all’anno scorso. A non risentire della difficile situazione economica e’ stata invece la tavola: i consumi alimentari, infatti, sono rimasti stabili.
Per il Codacons rispetto allo scorso anno gli acquisti sono calati mediamente del 20% e a risentire particolarmente della crisi sono stati soprattutto gli addobbi della casa (-25%), l’abbigliamento e calzature (-23%) e i giocattoli -10%. Salvi, invece, hi-tech e lusso, che hanno retto molto bene in queste festivita’. Complessivamente, calcola Codacons, la spesa pro capite per Natale (regali, casa, alimentari) non ha superato i 200 euro. Anche per i i regali di Natale, gli italiani hanno scelto di risparmiare 2 miliardi rispetto all’anno scorso.
Secondo Federconsumatori-Adusbef, la spesa e’ ammontata a 6 miliardi e mezzo complessivi. Il calo piu’ evidente e’ stato pero’ registrato per il settore abbigliamento e calzature (- 20%), seguito da mobili, arredamento per la casa ed elettrodomestici (-10%) e profumeria e cura della persona (- 10%). L’elettronica di consumo ha riportato una flessione piu’ contenuta e in ordine del 5%. Invece le cartolibrerie, a differenza delle previsioni (-5%) si attestano a + 1,5%. A rimanere stabili sono invece i consumi alimentari.
Secondo Coldiretti, cenone e pranzo di Natale made in Italy per oltre ventitre milioni di famiglie italiane hanno consumato cibi e bevande per 2,5 miliardi di euro. Nel dettaglio la maggioranza delle tavole e’ stata imbandita con menu’ a base di prodotti od ingredienti nazionali con una spesa stimata, conclude la Coldiretti, in oltre 900 milioni di euro per carni o pesce, di 400 milioni per primi piatti e condimenti, di 500 milioni per dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria, 300 milioni per vini e spumanti, 200 milioni per salumi e formaggi e 200 milioni per frutta fresca o secca. E per il 2009 la previsione e’ che i consumi continueranno a calare: secondo i dati dell’Eurochambres, l’associazione delle Camere di Commercio europee, quest’anno i consumi delle famiglie sono diminuiti dello 0,3% “a causa di un generalizzato clima di sfiducia” e le stime per il 2009 confermano “questa dinamica recessiva per la spesa familiare” (-0,3%) che dovrebbe attestarsi ai livelli simili di quelli del 2008.
Secondo i dati di Telefono Blu fra cenone della vigilia e pranzo del 25 dicembre ogni famiglia ha speso in media 104 euro, ben 12 in meno dello scorso anno. E si calcola che a Capodanno se ne spenderanno 115, con un calo del 15% rispetto al 2007. Secondo l’associazione dei consumatori sono “inutili quindi i toni trionfalistici di alcune categorie.
Non c’e’ solo una riduzione dei prodotti stranieri – osserva Telefono Blu- ma in generale anche di quelli italiani”. Anche a Santo Stefano, prosegue l’associazione, “gli italiani festeggiano secondo la tradizione e dopo le scorpacciate della veglia e del pranzo di Natale sono pronti per festeggiare ancora con parenti e amici. Si calcola che i cosiddetti resti alimentari del Natale vengano utilizzati nella giornata del 26, e quindi non vi sono spese aggiuntive, i negozi sono chiusi e anche i ristoranti aperti sono pochi”.
Secondo le stime di Telefono Blu in questi giorni sono state consumate 220 mila tonnellate di pasta, oltre 7 milioni di cotechini, 3000 tonnellate di lenticchie e 75 milioni di bottiglie di cui 7 milioni di champagne (tutt’altro che in calo ). A tutt’oggi gli italiani si sono gia’ bruciati oltre 2/3 degli 48 mld di tredicesime e stipendi: per doni viaggi e pranzi cene oltre 16 miliardi, per carburanti oltre 1 miliardo, altri 15 circa per tasse mutui bollette, e avanzano circa 16 miliardi che verranno destinati alle ultime iniziative come il Capodanno. Tuttavia, rileva l’associazione, “il timore delle tasse e’ alto e potrebbe incidere sui viaggi e sui soldi accantonati per i saldi