Gabriele D’annunzio visto per voi
Written by Administrator on October 1, 2013
Lo abbiamo visto per voi, di solito si dice così. In realtà volevo proprio vedere il Vate Gabriele D’Annunzio, rivivere sul palco e ora ho il piacere di raccontarvelo.
Edoardo Sylos Labini, per molti aimè conosciuto perché volto televisivo di “Cento Vetrine”, ha portato in scena, per la regia di Francesco Sala, “Gabriele d’Annunzio tra amori e battaglie”, al Teatro Manzoni di Milano fino al 6 ottobre.
Un successo la loro tournèe nazionale e un successo anche qui a Milano, dove la platea presente alla prima, ha accolto con grandi applausi i protagonisti dello spettacolo. Amori, passioni, tormenti, battaglie, gesta epiche, tutto rivive sul palco, accompagnati da una rivisitazione musicale contemporanea. La figura del “Vate DJ” a impersonificare l’amore viscerale che D’Annunzio aveva per la musica, capace di inebriarlo ed ispirarlo più di ogni Musa, crea una forte contrapposizione con l’epoca raccontata sul palco e con la musica della Baccara, ma rende, al tempo stesso, coesa la scena in un “no tempo” che sa di continuità tra passato e presente.
La musica dunque protagonista, sul palco e nella vita del poeta, quella musicalità che si ritrova anche nella sua componente poetica e, in modo magistrale, ne “La pioggia nel pineto” qui, a mio gusto, interpretata troppo dal combattente e poco dal poeta. Un’estasi creativa che viene travalicata dalla battaglia creatrice, generatrice di versi e che fa mancare un po’, quella armoniosa commistione di sensi, quella pacificazione del sentimento, dell’essere umano con la natura creatrice e rigeneratrice.
Certo è che lo sforzo di questo spettacolo per rappresentare il Vate, è di indubbio valore, accreditato ancora di più dalla preziosa consulenza di Giordano Bruno Guerri. Raccontare in un tempo e in uno spazio “ristretto” come quello di un palcoscenico, le clamorose gesta e le roboanti imprese di un personaggio come D’Annunzio, è una sfida artistica degna del protagonista.
Gemma preziosa, la mostra realizzata grazie alla collaborazione del Vittoriale degli Italiani che ha concesso alcuni degli oggetti appartenuti al Vate, alla sua quotidianità, alla sua eccentricità alla sua innata propensione per la bellezza e l’arte, dove ogni dettaglio diventa elemento fondante del Poeta.