Medicina, musica, satira e cuore, queste le parole per descrivere Enzo Jannacci. Dottore e musicista, cabarettista e fine osservatore della realtà. Enzo Jannacci ha incarnato l’essenza milanese capace di coniugare impegno professionale e amore per l’arte, in un’atmosfera cara alle più tipiche osterie di Milano.
Si è confrontato con i più grandi da Dario Fo a Gaber e Adriano Celentano, fino a Paolo Conte, suo migliore amico, indimenticabile anche insieme a Renato Pozzetto e Cochi Ponzoni. Si è confrontato con il cabaret e con grandi interpretazioni, la sua “Ma mi” ha fatto scuola.
Sempre permeate da quella sottile ironia capace di far pensare, anche le sue prove d’attore che lo ha visto confrontarsi con teatro e cinema. Lo ricordiamo semplicemente struggente nel film di Castellitto “La bellezza del Somaro” in cui faceva emergere con un sorriso dal retrogusto amaro, lo scontro generazionale, forse un modo per chiudere definitivamente i conti sospesi e salutare il suo pubblico.
Noi vogliamo ricordarlo con le sue parole… CIAO ENZO
E vedere, e vedere, e vederti andar via le mani nelle mani,
e vedere, vedere, vedere andar via la luce piano, piano piano,
e non potere, no, non potere più tornare indietro, e sapere,
e capire che lo scherzo non è uno scherzo…