Domodossola e “il pittore del centro”
Written by Administrator on March 6, 2013
E poi ti capita un giorno, per caso, che ti mandano in trasferta in un paese che hai sempre considerato poco più che una strada di passaggio da una città all’altra, così come molti pensano di noi che viviamo sull’asse del Sempione. Dalla stazione al centro sono quattro passi nell’aria tersa degli ultimi giorni di inverno che è già primavera. E’ presto e decidi di girare un po’ per il centro, incuriosita dal rumore di martello e cantiere che non sentivi da troppo tempo, anzi, realizzi proprio ora quanto sia mancato quel rumore di lavoro che giace nel silenzio.
Scopri un paese di antico nuovo, di recuperi recenti che difendono l’identità. Scorci di botteghe e portici animati da qualche banco e da un musicista di strada, che completa la cartolina. Giri, fotografi, scopri targhe di una storia rivendicata con orgoglio, dai martiri della resistenza a Rosmini, dalle montagne da difendere alle vie per la libertà da aprire.
Poi Cajkovskij che arriva dal vicolo, una vetrina opaca, che mostra nascondendo un pittore. Provo una foto timida, la porta si apre e insieme la voglia di raccontarsi. Mi aspettavo immagine di monti, di natura montana prepotente e invece trovo colori caldi di limoni e fichi d’india. Il pittore si presenta, Antonio Martino, e come lui stesso scrive in “Variazioni sulla Follia” la sua sensibilità artistica è rivolta alla natura, dai boschi ai girasoli, ma anche alla spiritualità di un io sofferente, sradicato dalla propria terra e approdato nella Val d’Ossola. Abbiamo condiviso solo un attimo, parlando di pittura, libri, cultura e territorio. Incontrarlo è stato un modo per sentire un punto di vista diverso su questo paese che mi accingo a scoprire, il punto di qualcuno che, come me, è estraneo, ma affascinato da questi vicoli stretti dominati dalla montagna. E se passate per Domodossola, non dimenticate di sorridere al “pittore del centro”, vi regalerà un po’ della sua Arte.
Laura Defendi