On the road… con Matteo Soltanto
Written by Administrator on October 21, 2012
Siamo di nuovo sulla strada, siamo di nuovo in crisi, siamo di nuovo qui a frugare in quell’arte troppo presto archiviata, come l’arte dei capelloni, dei beat, degli hipster dei, per dirla in termine italianizzato, fricchettoni.
Stiamo ascoltando in questi giorni il nuovo singolo di Francesco De Gregori, intitolato, nemmeno a dirlo, “Sulla strada” e nelle sale cinematografiche è appena uscito il film “On the road” tratto dall’omonimo romanzo di J. Kerouac.
Sarà che non credo alle coincidenze o sarà che nella migliore tradizione giallistica, tre indizi fanno una prova, ma è sempre più viva l’idea che si stia tornando ad attingere alla fonte di quelle forme espressive che volevano dire libertà; libertà di pensare ed esistere sfociata poi in una “divisa” divenuta troppo presto un costume di scena.
Anche all’università capita, ogni ottobre, di imbattermi nel rituale sciopero di inizio anno. Quale sia l’argomento non è rilevante, qualcosa per cui “combattere” si trova sempre, la convinzione e la conoscenza di ciò per cui ci si batte, è altro argomento. Di fatto, ogni autunno tornano i “puntelli”, tornano gli striscioni, si rispolvera qualche maglia anni ’70 e le immancabili Clark, che nel frattempo sono diventate modaiole e vengono vendute nelle strade dello shopping più rinomate. Si pesca, insomma, a piene mani da quel lessico e da quelle icone che furono generate in un tempo in cui insieme ad un nuovo approccio estetico, nascevano anche idee innovative, quando non rivoluzionarie.
Il mio timore è un po’ questo, che di quegli anni si imitino le espressioni più esteriori, si invochi un concetto di libertà storpiato, lontano da quello che è stato il vero detonatore di una “corrente intellettuale” e di un modo di interpretare la vita. Gli esiti, non idealizziamo, non sono sempre stati dei migliori, ma come non riconoscere il genio di autori quali il già citato Keruac o Allen Ginsberg, Gregory Corso, Lawrence Felinghetti, molti dei quali sono stati presentati al pubblico Italiano da una grande donna come Fernanda Pivano.
Questa la mia idea, forse un po’ troppo pessimistica, questo l’argomento della puntata di mercoledì 24 ottobre a C’è da fare. Ospite nel nostro studio Matteo Terzi, alias Matteo Soltanto, musicista di strada che racconterà la sua musica, la sua storia vissuta on the road. Con lui cercheremo di vedere le cose da un punto di vista diverso, una testimonianza autentica di quanto imparato guardando un mondo in movimento disposto a fermarsi per qualche istante per ascoltare le sue note, la sua storia.
Vi aspettiamo in on ari mercoledì 24 dalle 17.15 alle 19.00, per percorrere insieme qualche metro di strada…
E da qui non si vede granché
Ma dev’essere strada
E tu che parlavi una lingua
da tempo dimenticata
dov’è che l’avevo sentita?
quand’è che l’avevo scordata?
(Sulla strada Francesco De Gregori)