500 Giorni Insieme
Written by davide on January 24, 2011
“Colora la mia vita con il caos dell’inquietudine”. Popcorn a tutti!
Vi consiglio vivamente di noleggiare questo breve manuale d’amore. Abbiate pazienza nel guardarlo e fate molta attenzione ai dialoghi perché alla fine del film vi renderete conto di quante cose si possa dire in una coppia per poi ritrovarsi a fare esattamente l’opposto.
Vi sarà capitato personalmente oppure sicuramente a qualche vostro amico o conoscente di avere a che fare con persone che all’interno della coppia non vogliono completamente “impegnarsi”.
Ormai si cerca di spiegare e giustificare questo comportamento credendo che la persona abbia paura delle responsabilità, oppure non sia abbastanza innamorata, o sia in una situazione di comodo; in questo film Sole Finn non vuole rendere la storia con Tom Hansen importante perché non crede all’amore. Sembrerebbe ad un certo punto che abbia paura dell’amore e di tutte le palpitazioni che comporta, ma non è così chiaro tanto che anche il protagonista arriva ad un punto in cui non sa più cosa pensare.
Cominciare una storia con qualcuno che però dice di non volersi troppo impegnare è facile; siamo fisicamente attratti, non c’è ancora un vero coinvolgimento emotivo, ci sentiamo bene, anzi ci sentiamo i padroni del mondo e pur di mantenere questo stato siamo disposti ad accettare qualsiasi clausola. Questo finché l’attrazione non diventa amore e il frequentarsi non diventa quotidianità. Allora nasce in noi un’ambizione più grande ovvero la necessità di cominciare a costruire qualcosa con questa persona (nel film il protagonista è un architetto ma svolge un mestiere totalmente diverso).
Nel momento in cui ci rendiamo conto che le cose non possono cambiare e che non esiste un orizzonte con colui che amiamo ecco che avviene la rottura, il mondo immaginario che ci eravamo creati e in cui avevamo messo a danzare la persona amata crolla su noi stessi, ci trasciniamo nelle giornate senza più alcuno scopo e ci nutriamo di zuccherosi ricordi che non fanno altro che alimentare la nostra tristezza e delusione.
La nostra personalità è totalmente schiacciata, succubi di un falso amore e capaci di autocolpevolizzarci.
Ma qualcosa può aiutarci: primo fra tutte il pensare di meno o almeno cercare di pensare che forse non era la persona giusta, pensare a quante volte non siamo andati d’accordo e a quanti difetti avesse. E ricominciare da noi stessi; Tom in seguito alla rottura con Sole lascerà il suo lavoro per cercarne uno in cui fare l’architetto e cominciare a costruire per se stesso qualcosa e per gli altri.
Ma ciò che rende meraviglioso questo film è come si voglia far capire che molti eventi della nostra vita sono dettati dalla pura casualità e dalle coincidenze di luoghi, fatti e persone e che siamo noi i registi di quelle maledette e irreali storie d’amore che ci facciamo quando ci invaghiamo di qualcuno.
Nulla può essere programmato in questa vita. Tutto può finire o cominciare da un giorno all’altro.
E come diceva Democrito “Tutto ciò che esiste nell’universo è frutto del caso e della necessità.”
Insomma, se cerchiamo l’amore, sicuramente faremo in modo di incontrarlo.
Curiosità: Nell’appartamento di Sole c’è una copia del famoso “Vaso Blu” di Paul Cézanne.