Amadeus
Written by davide on January 21, 2011
“Confutatis maledictis, flammis acribus addictis, voca me cum benedictis.”
Popcorn a tutti!
E come cita una delle parti della Messa da Requiem di Mozart così sicuramente sarà andata a finire.. per l’invidioso Salieri e lo stesso divino Mozart…
“Messi a tacere i maledetti, gettati nelle vive fiamme, chiama me tra i benedetti.”
Non per essere l’ennesima persona “di parte” ma come si può preferire l’introverso e astioso Salieri a quel mattacchione, ingenuo e naif di Amadeus?!
Non si può, ma non perché uno rappresenti il bene e l’altro il male (Amadeus non era di certo un “angioletto”) ma perché il film di Milos Forman ti introduce in quello che è il mondo del “Genio”, un mondo fatto di incomprensioni, di pensieri controcorrente, di candore, di stacanovismo e perfezione.
Forman in questo film ci parla di colui che è “diverso” dagli altri perché ha qualcosa in più; qualcosa a cui gli altri non possono arrivare perché impossibile da contemplare con le nostre conoscenze e che perciò risulta essere “divino”, “genio”.
Qualcuno che come Amadeus anticipò i tempi o semplicemente visse nel periodo storico sbagliato e che per questo fu punito e morì in miseria.
Il film è certamente degno di tutti i premi che ha vinto (fonte Wikipedia):
8 Premi Oscar 1985: miglior film, miglior regista, miglior attore protagonista (F. Murray Abraham), miglior sceneggiatura non originale, migliori costumi, miglior scenografia, miglior trucco, miglior sonoro
4 Golden Globe 1985: miglior film drammatico, miglior regista, miglior attore in un film drammatico (F. Murray Abraham) e migliore sceneggiatura
4 Premi BAFTA 1986: miglior fotografia, miglior montaggio, miglior trucco, miglior sonoro Kansas City Film Critics Circle Awards 1985: miglior attore (F. Murray Abraham)
Premi César 1985: miglior film straniero
3 David di Donatello 1985: miglior film straniero, miglior regista straniero e miglior attore straniero (Tom Hulce)
Ma a volte, se non sempre, in un’opera del genere dobbiamo anche andare al di là della pellicola, e ascoltare attentamente i dialoghi, osservare le espressioni degli attori e immedesimarci per comprendere a fondo (specie se si tratta di una biografia) chi era Wolfgang Amadeus Mozart.
E’ un film che si sofferma sul significato di “genialità” intesa come casualità, come linguaggio magico accessibile a tutti (la musica di Mozart era apprezzata da cortigiani e plebei) ma anche come fragilità umana stuzzicante per qualsiasi intento malvagio.
Amadeus esempio di caparbietà, “anarchico” della musica, presuntuoso artista capace di ridimensionare gli schemi, tornado di un’epoca musicale che sconvolse le orecchie impigrite del momento ma che con la sua satanica risata ricorda di appartenere anche lui a questo mondo e di essere un essere umano come noi forse, penso io, nato nel secolo sbagliato.Umano lo era di certo e anche la sua musica; lui stesso una volta disse: “Tre cose sono necessarie per un buon pianista: la testa, il cuore e le dita.”Nulla di strano?Semplicemente ciò che ognuno dovrebbe utilizzare nel proprio lavoro. Ma se fosse nato in un altro periodo sarebbe diventato leggenda?
A volte i Geni sono state persone sacrificate per il miglioramento della società…e Mozart è stato uno dei “messia” della musica.
“Amadeus” è uno dei miei film preferiti, mi sono innamorata del personaggio controverso di Mozart ma ciò che lo rende unico, e il signor Milos Forman non me ne voglia, ciò che ancora adesso mi fa piangere e mi stringe il cuore è la musica di Mozart logicamente colonna sonora del film.
Ai suoi tempi l’hanno considerato un “alieno” ma vi assicuro che la sua musica sarà per sempre universalmente apprezzata e considerata espressione dell’animo umano.
Curiosità: Nel film osservate bene l’attrice che interpreta la serva inviata da Salieri a spiare in casa di Mozart. Sapete chi è?
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