LEGNANO: E i servizi alla persona?
Written by Administrator on June 21, 2010
Vantaggi e rischi di un’Azienda speciale per i Servizi alla persona. È il tema del seminario che il Forum del Terzo settore del Legnanese e la Casa del Volontariato hanno organizzato sabato 19 giugno 2010, all’auditorium della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, a Busto Garolfo. Si tratta di un argomento di stringente attualità, perché le Amministrazioni Comunali dell’Ambito del Legnanese stanno studiando possibilità e modalità di una gestione associata dei servizi alla persona attraverso la costituzione di un ente strumentale ad hoc. E il taglio dato a questo incontro rispecchia fedelmente lo spirito del mondo dell’associazionismo: ma cosa deve essere l’azienda speciale ora in fase di studio per portare vantaggi ai cittadini?
Dai relatori una prima risposta importante: deve proporre un welfare dei diritti piuttosto che uno delle prestazioni. Il primo promuove il ricoscimento dei diritti pieni di cittadinanza, il secondo si occupa soltanto di erogare servizi. Il primo guarda alle persone nel loro complesso, il secondo è preoccupato soltanto di rispondere alla domanda posta in quel momento.
E perché l’eventuale ente strumentale realizzi il primo tipo di welfare è determinante che poggi sulle risorse locali, quelle del territorio in cui agisce. In altre parole se, fino a oggi, per un problema sociale il cittadino entra nell’ufficio comunale e si rivolge a qualcuno (sindaco, assessore o funzionario) che può prendersi a cuore il problema, cosa farà di fronte a un’azienda speciale? Con chi potrà instaurare un dialogo?
L’azienda speciale, trattando di servizi alla persona, non può e non deve diventare una multiutilty, una forma di esternalizzazione per realizzare economie di scala e aiutare i Comuni a rientrare nel patto di stabilità.
Prima preoccupazione deve essere sempre il servizio reso ai cittadini. Lo stesso sindaco di Busto Garolfo, Angelo Pirazzini, se ha espresso la propria fiducia nell’efficienza di questa azienda, nutre qualche dubbio sulla sua efficacia, proprio perché il campo di intervento sono le persone, che meglio si aiutano se con loro c’è un contatto. Con i Comuni, come adesso, questo contatto c’è; potrà esserci nell’ipotesi di un nuovo assetto dei servizi? Ecco l’importanza di tenere legata questa azienda al suo territorio, di farla operare sul campo.
Spaventa la prospettiva di un ente strumentale che si limiti a erogare voucher. Prendersi cura della persona non si esaurisce nel concedere un contributo economico, ma richiede un’attenzione reale, una lettura a tutto tondo dei suoi problemi e della sua situazione.
Altro amministratore locale presente il consigliere di Dairago Antonio Colombo.
Per la Bcc ha portato il saluto all’inizio dei lavori il presidente Lidio Clementi.
Tra i relatori, Fabrizio Tagliabue, portavoce del Forum del Terzo Settore della Lombardia; Dario Cassata, presidente del Forum Terzo Settore del Rhodense; Enrico Davolio, portavoce Terzo Settore del Vimercatese. Non ha potuto invece partecipare al seminario Stefano Fava, del Volontariato di San Donato Milanese.