Sei mesi fa, più o meno, le baracche abitate nei boschi vicino al cimitero parco di Legnano erano soltanto tre. Quando il dott. D’Urso si è avvicinato la prima volta, un mese fa, alla zona scelta dai rom per vivere in città, la baraccopoli era costituita da 13 insediamenti. Giovedì mattina, quando alle 7.00 la Polizia Locale è arrivata per lo sgombero, le baracche erano 19, abitate da quaranta cittadini tutti provenienti dalla Romania e di etnia Rom. Lo sgombero è avvenuto in zona S.Paolo su due terreni di proprietà comunale, lungo via Liguria, e su altri tre di privati, tra via Liguria e la Strada Provinciale 12.
“Le persone trovate negli accampamenti – ha spiegato il vice questore dott. D’Urso – sono quaranta. Di queste sei sono bambini tra i 2 e i 3 anni. Con le loro mamme sono stati affidati ai servizi sociali del Comune. Altri 5 sono minori con un età superiore ai 14 anni. In tutto le persone portate in Commissariato per ulteriori controlli sono state 29. Tra loro due erano state già colpite da decreti di allontanamento relativi a cittadini comunitari che nel giro di tre mesi dal primo controllo non hanno adempiuto le pratiche per restare nel nostro Paese. L’allontanamento non è solo dalla nostra città, ma dall’Italia. Ad altri sei romeni è stato poi consegnato il decreto di allontanamento. Tutti gli altri dovranno regolarizzare la loro posizione, ma restano in stato di libertà”.
“E’ difficile – ha spiegato il dott. Ruggeri, comandante della Polizia Locale – arrivare a questi decreti di allontanamento per cittadini della Comunità europea. Noi, a Legnano, ci siamo riusciti, in virtù di un costante monitoraggio del territorio e ad un’azione continua di prevenzione. Questa mattina, siamo arrivati presto proprio perchè sapevamo della presenza di due rom già colpiti dal provvedimento e volevamo sorprenderli sul posto”.
“Siamo in presenza di tanti casi umani – ha poi proseguito il dott. D’Urso – di veri drammi che coinvolgono famiglie intere. Gente che vive di carità e di piccoli espedienti. Arrivano soprattutto dal capoluogo e qualcuno anche da lontano. Un uomo diceva di provenire da Pisa. Tutti suscitano molta pena. Rimaniamo addirittura sbigottiti quando ci dicono che vivere nei nostro boschi è sempre meglio che tornare in Romania! I bambini erano quasi tutti senza giubbotti, tuttavia le mamme non erano affatto preoccupate. Siamo abituati così, ci dicevano, incuranti del freddo. Per tutti, ad ogni modo, abbiamo predisposto docce e abiti nuovi”.
“Questa gente – ha spiegato ancora il vice questore – sono operai e artigiani. Con i lavori manuali se la cavano molto bene e così si spiega la creazione di questa baraccopoli dove abbiamo trovato addirittura un collegamento per vedere la televisione e stufe realizzate con materiali di fortuna, comunque pericolose”.
Per le statistiche, ricordiamo che dal 2007 ogni anno nella periferia legnanese avvengono 4-5 sgomberi che coinvolgono ogni volta dalle 20 alle 40 persone.