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BUSTO A.: Legnanesi Sold-Out

Written by on March 2, 2010

Si presentava in scena dicendo: «sono Felice e non solo di essere Musazzi» ed era veramente una persona felice di far ridere la gente. Con le sue maschere da moderna Commedia dell’arte -«a Teresa, a Mabilia e ul Giàn»- ha fatto divertire la Lombardia e non solo. Dopo di lui si pensava che nessuno potesse più raccontare la mitica famiglia Colombo e la vita dei cortili lombardi, finché Antonio Provasio, Enrico Dalceri e Luigi Campisi, attori che per anni avevano fatto parte della sua compagnia en travesti, hanno riportato in teatro la spumeggiante verve comica di Felice Musazzi. 

La gloriosa tradizione è così proseguita, traghettando il gruppo alla festa per i sessant’anni di attività, tenutasi la scorsa stagione con uno show che ha ripercorso il meglio delle storie e degli sketch del «trio più sgangherato d’Italia».

Quest’anno l’avventura de “I Legnanesi di Felice Musazzi” prosegue con la rivista “Oh vita…oh vita straca”, per la regia di Antonio Provasio, in programma al teatro Sociale di Busto Arsizio nelle serate martedì 2, mercoledì 3 e giovedì 4 marzo 2010.

Già, Busto Arsizio, la “nemica” legnanese in campo sportivo, accoglie invece Provasio e C. a braccia aperte con un entusiasmo incredibile così che l’appuntamento registra il sold out per tutte e tre le date in calendario.

E’ la crisi economica il tema di fondo di questa nuova rivista dialettale. Gli esigui stipendi e l’alto costo della vita fanno sì che sempre più famiglie fatichino ad arrivare a fine del mese. Fatture e conti da pagare diventano uno scoglio ancora più insormontabile per  «la Teresa», gravata anche dal ritrovarsi a carico un marito che alza un po’ troppo spesso il gomito e una figlia che vive quasi esclusivamente di sogni di gloria.

La recessione non sfiora, però, la fantasia. «Quella, come si dice nello spettacolo, non è ancora stata tassata». Ecco così che la matriarca di casa Colombo si inventa nuovi modi per sbarcare il lunario: posteggiatori di biciclette al parco di Legnano e secondini del carcere di san Vittore, nel pieno di una rivolta di detenuti, sono due dei «lavori alternativi» che i tre sperimentano, senza successo, per rilanciare la propria economia domestica.

Quando arrivano, quasi per miracolo, gli arretrati dall’Inps, «la Teresa» decide di stupire i suoi due compagni d’avventura, «il Giuan» e «la Mabilia», con un viaggio nella fredda Mosca, tra la neve e la colbacchi. La speranza, nemmeno troppo segreta, è quella di trovare un marito alla figlia, possibilmente uno di quei «nuovi ricchi», di cui tanto si legge sui giornali. Ma lo scoop dell’anno è che a incontrare l’amore, nelle fattezze di un vecchio fidanzato di Legnano, emigrato anni prima, sarà, «la Teresa»; mentre «la Mabilia», fedele al suo cliché, continuerà a sognare il suo mondo da favola, in un tripudio di meravigliose musiche e di grandi costumi.

 

 


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